Monday, 30 March 2009
Il primogenito
Venerdì sera l’ho tenuto in braccio per la prima volta, e adesso sono tre giorni che non riesco a staccargli gli occhi d’addosso. Conosco già a memoria ogni suo tratto; lo trovo bellissimo. E’ più piccolo di quanto l’avessi sempre immaginato, ha più colore e parla in due lingue, effetti senza dubbio del misto di geni inglesi e italiani. La notte mi sveglio e mi metto a guardarlo. In qualche maniera la luce in camera è diversa adesso, più in armonia con le ombre: tutto ha più senso. Mercoledì lo presento al mondo.
Etichette:
due lingue,
geni inglesi,
geni italiani,
luce,
nascita,
primo libro,
primogenito
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
3 comments:
In bocca al lupo papà;-)
Ti auguro che il tuo primogenito possa far viaggiare la tua fama oltre i confini di questa città e di questa nazione!
Ps. Non carezzarlo troppo, rischi di consumarlo!
Un figlio è come un fiore che sboccia...
è un'alba in una fresca mattinata di primavera.
È un tramonto caldo di mezza estate...
è un dono di Dio...
Auguri e congratulazioni:-)
Come sempre, Roberta, i tuoi consigli sono preziosi. Ti ringrazio per l'augurio! Crepi il lupo...
Grazie, Lo! Anche se il mio primogenito è un libro, le tue bellissime parole valgono lo stesso.
Post a Comment