Una tradizione, tipo quella che vuole che presidente e vice-presidente degli Stati Uniti non viaggino mai nello stesso aereo, ha sempre impedito che i miei 15 nipoti si trovassero tutti insieme nello stesso spazio chiuso. Non è un caso: otto dei quindici hanno rappresentato la Gran Bretagna nelle ultime Olimpiadi per Monelli – si tratta delle squadre di Rumore (peso massimo), Lancio del Cugino, e Casino Sincronizzato – portando a casa tre medaglie d’oro, quattro medaglie di argento e un pezzo di metallo radioattivo rubato da un impianto nucleare durante una gita. In più, due dei figli di mia sorella Seven (più precisamente, 7b e 7c) risultano nei Top Ten della classifica, compilata dagli scienziati della NASA, dei maggiori pericoli per il futuro del pianeta.
Riuscite ad immaginare, allora, la mia perplessità quando mio fratello Four ha proposto di festeggiare il compleanno di nostro padre riunendo le 15 bombe umane in un villaggio scozzese. E’ vero che, in circostanze normali, sono decisamente a favore dei bombardamenti della Scozia, ma qui non si trattava di armi convenzionali e bisognava anche tener conto della possibilità di danni collaterali. Più ci pensavo, però, più mi piaceva l’idea. Sarebbe come trovarsi, senza l’insegnante, in un laboratorio di chimica con una provetta enorme e accesso libero a tutte le sostanze più esplosive immaginabili. Insomma, un priscio pazzesco.
Fermandomi solo dieci minuti per scrivere il mio ultimo testamento, ho preso la valigia e il kit anti-barbaro e adesso mi sto dirigendo verso nord. Se ne esco vivo, poi vi racconto.
Riuscite ad immaginare, allora, la mia perplessità quando mio fratello Four ha proposto di festeggiare il compleanno di nostro padre riunendo le 15 bombe umane in un villaggio scozzese. E’ vero che, in circostanze normali, sono decisamente a favore dei bombardamenti della Scozia, ma qui non si trattava di armi convenzionali e bisognava anche tener conto della possibilità di danni collaterali. Più ci pensavo, però, più mi piaceva l’idea. Sarebbe come trovarsi, senza l’insegnante, in un laboratorio di chimica con una provetta enorme e accesso libero a tutte le sostanze più esplosive immaginabili. Insomma, un priscio pazzesco.
Fermandomi solo dieci minuti per scrivere il mio ultimo testamento, ho preso la valigia e il kit anti-barbaro e adesso mi sto dirigendo verso nord. Se ne esco vivo, poi vi racconto.