Monday, 30 March 2009
Il primogenito
Venerdì sera l’ho tenuto in braccio per la prima volta, e adesso sono tre giorni che non riesco a staccargli gli occhi d’addosso. Conosco già a memoria ogni suo tratto; lo trovo bellissimo. E’ più piccolo di quanto l’avessi sempre immaginato, ha più colore e parla in due lingue, effetti senza dubbio del misto di geni inglesi e italiani. La notte mi sveglio e mi metto a guardarlo. In qualche maniera la luce in camera è diversa adesso, più in armonia con le ombre: tutto ha più senso. Mercoledì lo presento al mondo.
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Saturday, 7 March 2009
Il Risveglio
Il primo giorno dell’anno mi svegliai con l’insolita sensazione di essere osservato. In effetti, man mano si scongelavano le palpebre e gli occhi si aprivano, mi rendevo conto della presenza intorno a me di quattro figure vestite di bianco.
“La modalità del risveglio pare essere nella norma,” disse uno di loro. “Almeno secondo i parametri tradizionali.”
Alzai la testa. “5e! Ma si può sapere di che cazzo stai parlando? Hai sei anni, per amor di Dio! Dai, togliti dai coglioni e vai a giocare a pallone o a tirare le treccine a tue sorelle.”
Imperturbati, i quattro nipoti si guardarono tra loro. “Un inizio di sindrome di Tourette?” chiese 5b, curiosa, al fratello più grande.
“Ritengo di no,” rispose 5a. “Ho analizzato a lungo ieri sera la ricorrenza di parolacce nei suoi discorsi, e non era tale da far pensare ad una diagnosi simile. In questo caso, il prediligere imprecazioni potrebbe dipendere semplicemente dallo stato emotivo del soggetto.” Si inclinò e si mise a misurarmi il polso.
“O, Cristo! Basta! Bambini, fatemi un favore e sparite! Voglio dormire in pace.”
“In effetti, è un tantino agitato,” osservò 5c. “Secondo voi, sarà dovuto ad un eccesso di attività motoria,?”
“Sarebbe sicuramente utile avere le immagini a risonanza magnetica per vedere un po’ il funzionamento della parte anteriore del cervello,” disse 5b. “Che ne….”
Le parti sia anteriori che posteriori del mio cervello stavano per scoppiare. “AA-VAAAST! NON VI SOPPORTO PIUUUU’!!!”
Annuendo, come se avesse avuto conferma di una teoria che stava elaborando da tempo, 5a fece cenno agli altri di uscire. Rimasto finalmente in santa solitudine, e ricordando il consiglio datomi da mio nonno (“Se mai per disgrazia capiti in Scozia, cerca di rimanere sveglio il meno tempo possibile!”), mi augurai un felice nuovo anno e richiusi gli occhi.
“La modalità del risveglio pare essere nella norma,” disse uno di loro. “Almeno secondo i parametri tradizionali.”
Alzai la testa. “5e! Ma si può sapere di che cazzo stai parlando? Hai sei anni, per amor di Dio! Dai, togliti dai coglioni e vai a giocare a pallone o a tirare le treccine a tue sorelle.”
Imperturbati, i quattro nipoti si guardarono tra loro. “Un inizio di sindrome di Tourette?” chiese 5b, curiosa, al fratello più grande.
“Ritengo di no,” rispose 5a. “Ho analizzato a lungo ieri sera la ricorrenza di parolacce nei suoi discorsi, e non era tale da far pensare ad una diagnosi simile. In questo caso, il prediligere imprecazioni potrebbe dipendere semplicemente dallo stato emotivo del soggetto.” Si inclinò e si mise a misurarmi il polso.
“O, Cristo! Basta! Bambini, fatemi un favore e sparite! Voglio dormire in pace.”
“In effetti, è un tantino agitato,” osservò 5c. “Secondo voi, sarà dovuto ad un eccesso di attività motoria,?”
“Sarebbe sicuramente utile avere le immagini a risonanza magnetica per vedere un po’ il funzionamento della parte anteriore del cervello,” disse 5b. “Che ne….”
Le parti sia anteriori che posteriori del mio cervello stavano per scoppiare. “AA-VAAAST! NON VI SOPPORTO PIUUUU’!!!”
Annuendo, come se avesse avuto conferma di una teoria che stava elaborando da tempo, 5a fece cenno agli altri di uscire. Rimasto finalmente in santa solitudine, e ricordando il consiglio datomi da mio nonno (“Se mai per disgrazia capiti in Scozia, cerca di rimanere sveglio il meno tempo possibile!”), mi augurai un felice nuovo anno e richiusi gli occhi.
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