Me l'avevano detto. "Sleepy but charming," secondo gli amici, "quieter than Minneapolis" per la guida Lonely Planet. Non stavano esagerando. St Paul era deserta, nel senso non-metaforico della parola.
Sentendomi un po' come il protagonista di uno di quei film in cui una guerra nucleare ha distrutto ogni altra forma di vita tranne l'eroe e qualche cane randagio, vago tra i cinque grattacieli del Downtown. Non c'e' nessuno. Davanti all'ingresso di un fast food, trovo un avviso: NO SMOKING WITHIN 25 FEET OF THIS NOTICE. Comincio a formulare una teoria: tutti i fumatori di St Paul saranno andati fuori citta' con le sigarette, e i non-fumatori li avranno inseguiti per affiggere altri avvisi nei boschi e lungo il fiume. Mi dirigo verso il Mississipi.
Quasi subito intravedo una figura vestita di giallo ferma all'angolo di 4th Street e Wabasha. Mi avvicino e, non appena si accorge della mia presenza, la figura comincia a gridare: "Sir, can you spare a moment for human rights? Human Rights! HUMAN RIGHTS!"
E' una ragazza, umana tra l'altro, ma la domanda mi viene spontanea: "What humans?" Supponendo (erroneamente) che la mia domanda sia retorica, la tipa comincia a spiegarmi che appartiene a Amnesty International e mi chiede se vorrei contribuire $60 al mese al fondo per i desaparecidos di Minnesota. Ci penso un attimo e poi decido di sparire anch'io.
Friday, 24 July 2009
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Tuesday, 21 July 2009
• Why America? 10 motivi per cui non passero’ quest’estate al Canalone.
1) Barack Obama – un presidente che ispira fiducia e sogni (cfr. Silv...oh, fuck it! Non ci voglio neanche pensare.);
2) La cucina - Blackened Redfish, Seafood Gumbo, Clam Chowder, Chicago Ribs, Steaks To Die For, Arrosto di Scoiattolo, e tante altre cose;
3) Le cameriere – ti trattano come un re, e ti danno anche il bis di caffe’ gratis;
4) La lingua – e’ esilarante trovarsi in un paese straniero dove parlano (quasi) inglese;
5) San Francisco – the best parties EVER;
6) Mazze da baseball – me ne serve una nuova in vista del prossimo viaggio in Scozia;
7) Il senso dell’umorismo – “Italy? That’s in London, right?”
8) Il cambio – €1 = $1,42; 1 accento inglese* = 4,27 americane;
9) Drive-in movies – se parlano quelli davanti a te, li puoi investire;
10) Natalie Portman – a Bari non ci incrociamo mai;
* escluso quello di David Beckham
2) La cucina - Blackened Redfish, Seafood Gumbo, Clam Chowder, Chicago Ribs, Steaks To Die For, Arrosto di Scoiattolo, e tante altre cose;
3) Le cameriere – ti trattano come un re, e ti danno anche il bis di caffe’ gratis;
4) La lingua – e’ esilarante trovarsi in un paese straniero dove parlano (quasi) inglese;
5) San Francisco – the best parties EVER;
6) Mazze da baseball – me ne serve una nuova in vista del prossimo viaggio in Scozia;
7) Il senso dell’umorismo – “Italy? That’s in London, right?”
8) Il cambio – €1 = $1,42; 1 accento inglese* = 4,27 americane;
9) Drive-in movies – se parlano quelli davanti a te, li puoi investire;
10) Natalie Portman – a Bari non ci incrociamo mai;
* escluso quello di David Beckham
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Friday, 17 July 2009
Non c'e' piu' religione
Tra 114 ore e 12 minuti, parto per l’America. Sara’ un viaggio molto piu’ breve del previsto, non tanto perche’ mi sento in colpa a fare vacanze lunghe mentre i miei studenti stanno a studiare, quanto per il fatto che dovro’ tornare presto per risolvere un problema gravissimo in famiglia: stamattina mia nipote Madeleine si e’ dichiarata tifosa del...del...quasi non riesco a scriverlo...del liverpool. E' possibile che l’annullamento la settimana prossima della festa per il suo quinto compleanno la porti a ragionare, ma non voglio rischiare. Dedichero’ la seconda parte di agosto alla sua istruzione culturale.
Oggi non riesco a scrivere altro. Sono ancora in uno stato di shock.
Oggi non riesco a scrivere altro. Sono ancora in uno stato di shock.
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